Governo balneare.

E così Fini non ha staccato la spina, ha minacciato di premere il pulsante (quello con scritto provare mensilmente ma che scommetto che nessuno dei miei lettori lo fa con tale periodicità) giallo sul salvavita.

Secondo me non ha fatto una gran mossa, perché alla fine passerà per l’unico traditore del mandato* degli elettori.

Berlusconi infatti o riuscirà a fare un suo nuovo governo oppure chiederà elezioni, rispettando il mandato elettorale.

Bersani cercherà di fare una coalizione Brancaleone per un governo senza Berlusconi, rispettando il mandato elettorale.

Bossi rimarrà fedele all’alleato, rispettando il mandato elettorale.

Casini salirà comunque sul carro del vincitore (ovvero del maggior offerente), rispettando il mandato elettorale.

Di Pietro sarà disponibile a qualunque governo senza Berlusconi, rispettando il mandato elettorale.

Resta fuori appunto solo Fini che è stato eletto in un partito e che ora si è posto al di fuori di questo. Che continui Berlusconi o no lui comunque è andato contro il suo mandato elettorale. Ovvio che gli elettori cambiano idea giorno per giorno, dunque può anche rispecchiare l’idea di una porzione di corpo elettorale anche più ampia del numero di parlamentari appartenenti al suo gruppo. Ma questo lo saprà solo alle prossime elezioni, nel frattempo ha violato il mandato ricevuto nel 2008.

Berlusconi ha già fatto sapere, secondo me correttamente, che se vuole Fini può usare le vie istituzionali per far cadere il governo, dunque con una mozione di sfiducia in Parlamento che del resto non ha granché da fare visto che il 2010 risulta l’anno con meno leggi promulgate in tutta la storia repubblicana.

Fini dunque ora dovrà dimostrare se il suo era un bluff per rafforzare il suo potere personale oppure se veramente vuole rovesciare Berlusconi dalla sua poltrona (e probabilmente il Parlamento tutto).

Alla fine avremo un governo balneare in novembre, perché la ministra del turismo Michela Vittoria Brambilla dice che al mare ci si può andare per 12 mesi l’anno.

* Il mandato politico, non quello giuridico istituzionale. L’Art. 67 della Costituzione infatti recita: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”

Sony Ericsson Xperia X10 Mini Pro – Prova su strada

Grazie a Euronics Italia (tramite il loro account su FriendFeed) ho avuto modo di provare il piccolo Android di casa Sony Ericsson. Da considerare le seguenti premesse:

  1. Il telefono mi è stato solo prestato, alla fine della prova l’ho restituito;
  2. Questa recensione è assolutamente libera, nulla è stato concordato in precedenza né con Euronics né con Sony Ericsson;
  3. Conosco già il mondo Android usando abitualmente un Tattoo ed un tablet ed ovviamente in molti punti sarà un confronto fra prodotti.

Questo post è un riassunto giorno per giorno delle impressioni di utilizzo come terminale unico (il Tattoo è spento e chiuso in un cassetto e dentro all’X10 Mini Pro c’è la mia SIM principale).

Giorno 1 – 29 Settembre

Ben prima del previsto a metà mattina mi arriva una busta dal corriere contente il telefono, il cavo USB di alimentazione e sincronizzazione e una micro-SD da 2 GB (nessuna scatola né altro materiale). A differenza del Tattoo infatti non ha il connettore mini-USB (per cui si hanno cavi a iosa) ma il micro-USB. La batteria è completamente scarica ed il telefono rifiuta di accendersi. Collego il telefono al PC ed il led inizia a lampeggiare con molta flemma. Dopo circa un ora lo disconnetto, metto la SIM e lo accendo. Pur essendo stato usato da altri per le prove lo trovo allo stato di fabbrica, mi chiede di inserire il mio account Google e tutto procede al meglio. La tastiera estraibile lateralmente lascia un po’ perplessi, forse perché abituato alla tastiera virtuale, forse perché lasciandola aperta si perde usabilità nelle altre funzioni. Alla fine con la Slide It sul Tattoo scrivo più velocemente, soprattutto nei testi brevi. La prima impressione positiva è che in 30 secondi o poco più tutti i miei contatti sono sincronizzati e pronti all’utilizzo. Magia di Google. Lo schermo è enormemente più sensibile di quello del Tattoo su cui sono abituato a dover spingere molto (magari più consono a me) per farmi capire. Per contro i 3 tasti hardware frontali sono decisamente duri creando un discreto contrasto. Non ho trovato il modo di aggiungere più account di posta oltre a quello Gmail di base ed uno nel client interno. A me per dire ne servirebbero 4 sempre aggiornati. La prima app installata è stata ovviamente appbrain, da quello grazie alle liste per dispositivo mi sono portato dietro le app del Tattoo che mi servivano. L’interfaccia utente della Sony è enormemente personalizzata che al confronto la HTC Sense sembra nulla. Probabilmente si tratta comunque di una scelta indispensabile date le ridotti dimensioni dello schermo. Si rischierebbe di schiacciare 4 tasti alla volta se non fossero stati così sparsi. Ha però il grosso inconveniente di prevedere un solo spazio widget per pagina e neppure di dimensioni piene (nulla oltre il 4×2 moduli può essere mostrato). La lettura dei feed con Greed fornisce un’esperienza tutto sommato positiva, direi anche meglio del Tattoo. Scomoda secondo me anche la riduzione a silenzioso del telefono, ogni volta ridurre del tutto il volume ed ogni volta ripristinarlo del tutto.

Giorno 2 – 30 Settembre

La buona notizia è che la batteria del telefono ha passato la notte (senza nessun provvedimento quella del Tattoo alla mattina è morta e sepolta), la cattiva è che comunque non ci arriverei a pranzo.

L'autore visto dall'occhio della SE Xperia X10 Mini Pro

Alcune prove fotografiche indoor hanno dato risultati non esaltanti, forse anche a causa del soggetto non eccellente, forse anche a causa del dover prenderci la mano. Vedremo nei prossimi giorni se foto fatte in altre situazioni e ad altri soggetti riescono meglio. Non so per quale sadico motivo l’inserimento degli appuntamenti in agenda è quasi peggiore del Tattoo che già mi aveva lasciato enormemente perplesso. Possibile che solo a me interessi in fase di inserimento, e soprattutto di modifica, sapere di che giorno della settimana si parla? Possibile che non si possa usare un tastierino numerico per inserire una data e si debbano usare scomodissimi rulli virtuali? Una cosa che ho notato è stata la necessità più volte di ricorrere al manuale d’uso, cosa che non sono abituato a fare molto spesso per nessun prodotto.

Sony Ericsson Xperia X10 Mini Pro vs. HTC Tattoo

Vediamo un po’ il confronto fisico diretto fra X10 Mini Pro ed il Tattoo. Una foto rende più di mille parole. L’X10 Mini è proprio mini, anche al confronto del piccolo (rispetto alla media dei terminali Android) Tattoo. Anche lo schermo è leggermente più piccolo, per questo come dicevo ieri è indispensabile un’interfaccia con meno comandi per non dare ordini sbagliati. Sento molto l’assenza, sia nei tasti esterni che nella tastiera scorrevole, dei 4 tasti cursore (puoi scorrere solo verso i lati) che consentono spostamenti ridotti del cursore ad esempio in una finestra di inserimento del testo senza bisogno di arrivarci con il touch. Per non si sa quale motivo alle 10 ha smesso di dire (tramite icona batteria) che si stava ricaricando pur dicendo di essere connesso via USB e pur avendo il led arancione acceso. Ad un certo punto si è spento del tutto senza avvisare. Lasciato in carica e riavviato dopo un po’. Nessun problema dopo.

Giorno 3 – 1 Ottobre

Anche questa notte è passata con connessione operatore attiva (niente wifi ho preferito non collegarla, in effetti è più veloce nell’accesso alla rete del Tattoo), direi che l’autonomia si è dimostrata comunque migliore. Installando un Juice Defender o analogo penso che la durata complessiva migliori notevolmente consentendo con un uso normale di passare la giornata senza pensieri. Ho provato a collegarlo al vivavoce dell’auto con il bluetooth, la connessione si fa senza problemi, sincronizza rubrica (una voce per ogni numero di ogni contatto) ed elenchi chiamate ma anche questo come il Tattoo nulla a che vedere con la sincronizzazione del BlackBerry 8100 e la relativa chiamata vocale. Tutto sommato, forse perché so che non è mio e quindi non l’ho ridotto a mia immagine e somiglianza con decine di app extra installate, non mi ha preso molto come telefono. Diciamo che mi sembra più un telefono con (poche?) funzioni da palmare piuttosto che un palmare che telefona anche. La troppa personalizzazione data da Sony Ericsson, lo schermo decisamente ridotto, l’insieme insomma rendono poco versatile questo apparato che pur avendo a disposizione il market android appare più come un walled garden che può e vuole bastare a sé stesso. La mia prova finisce qui, pur avendo la possibilità di tenerlo ancora qualche giorno. Lo faccio usare un po’ a mia moglie, meno “prevenuta” non avendo esperienza di Android né di smartphone, magari come telefono evoluto è un capolavoro ed io ignorante non lo comprendo.

Giorno 4 – 2 Ottobre e seguenti

Nuovo reset allo stato di fabbrica, inserita SIM Vodafone e disabilitata la connessione 3G (per evitare di farsi pelare il credito non avendo un contratto specifico) il telefono è partito in automatico trasferendo tutti i contatti dalla SIM alla memoria interna. La cosa si è rivelata veramente pessima, perché mai il telefono deve prendersi la briga di cancellarmi i contatti dalla SIM?

Anche mia moglie ha trovato decisamente troppo sensibile il touch al punto che ad un comando un po’ troppo deciso il telefono rifiuta di rispondere, è necessario ripeterlo con un semplice sfioramento.

Se mia moglie non ha familiarità con gli smartphone ne ha comunque con i touch screen, quello del webbi in casa, del navigatore in auto, della cassa e della stampante multifunzione in negozio che richiedono tutti un tocco deciso essendo tutti di tipo resistivo piuttosto che una carezza come vuole questo capacitivo.

Complessivamente l’uso da parte di mia moglie è stato di circa 10 giorni, senza che sia migliorato molto il feeling. Probabilmente anche per lei il non sentirlo “suo” ha ridotto anche la volontà di adattamento.

Ripartenza

Alla fine con un altro factory reset, che ha cancellato definitivamente la rubrica di mia moglie anche dal telefono dopo appunto che il telefono stesso l’aveva fatto (l’ho scoperto solo rimettendo la SIM al suo posto) dalla SIM e meno male che la previdente Google se ne è fatta una copia nel cloud, ho reimpacchettato tutto e l’ho rispedito ad Euronics che ringrazio ancora per l’opportunità.

La cosa buffa è che mentre io stavo chiudendo il pacchetto per la ripartenza è arrivato mio fratello che aveva appena comprato un… Sony Ericsson Xperia X10 Mini Pro! Evidentemente pur avendolo toccato solo un paio di volte durante la mia prova ha avuto abbastanza tempo per innamorarsene.

Sullo stesso terminale suggerisco anche le recensioni di Armando e Selene e di Alex (che fra l’altro ha provato lo stesso telefono che ho avuto in mano io).

Lotte intestine liceali.

Quando normalmente di liste elettorali per la componente genitori si stenta ad averne una per istituto (o proprio esagerando una per plesso), al liceo scientifico e classico di Lugo ci son ben tre liste e non sono divise per sedi ma più politicamente.

E questo ci potrebbe anche stare, se non fosse che il primo della lista nella lista 1 (nella quale sono candidato anche io sperando di non essere eletto) è consigliere comunale del PDL mentre il primo della lista 3 è il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord.

Imparare la rete.

La rete, internet, non si può insegnare, si può solo imparare, semmai accompagnati.

Ieri sera, ad esempio, c’è stata la pubblicità di un film prossimamente al cinema. E c’era un’attrice che a chi stava guardano la TV ricordava un personaggio, ma non ricordava quale ed in quale film.

Così questa persona, generalmente impermeabile all’informatica, ha acceso il PC ed è andata su internet per la ricerca. A quel punto sono intervenuto, ricordando di aver letto il nome Eva Mendes fra i protagonisti. E così con una prima ricerca abbiamo visto che il film Last Night non ha ancora una scheda in italiano, dunque con una rapida seconda ricerca siamo arrivati alla scheda del film ed all’altra protagonista femminile: Keira Knightley, già incontrata nella serie del Pirata dei Caraibi.

Non so se questa persona dovendo fare un’altra ricerca analoga sarà in grado di farla da sola al primo colpo, di certo sta imparando la rete, vedendo che la rete è utile per rispondere alle domande più o meno essenziali.

Perché la domanda è più importante della risposta.