Il nome sul bicchiere (a proposito di vaccini).

Avete presente alle feste quando tutti scrivono il loro nome sul bicchiere di carta per poterlo identificare facilmente ed evitare di usarne uno nuovo ad ogni sorso ed allo stesso tempo di bere da un bicchiere dove già diverse persone hanno bevuto?

Io odio scrivere il mio nome sul bicchiere, non l’ho mai sopportato e quindi non l’ho mai fatto. Piuttosto cerco un angolino dove posarlo, solo il mio per recuperarlo sempre da lì quando ne ho bisogno.

La cosa, evidentemente, funziona (salvo che qualcuno nel frattempo non identifichi un bicchiere anonimo in un angolino e lo getti costringendomi a prendere un nuovo bicchiere). Posso tranquillamente evitare di scrivere il mio nome sul bicchiere perché lo fanno già tutti gli altri.

Cosa accadrebbe se un bel giorno tutti (o comunque un numero crescente di persone) avesse in odio lo scrivere il nome sul bicchiere? Tutti gli angolini verrebbero occupati da un numero crescente di bicchieri anonimi e di conseguenza anche il rischio per me di bere in un bicchiere dove altri hanno già bevuto.

Lo stesso accade pari pari con i vaccini. Quando tutti scrivono il vaccino sul corpo la possibilità di uno scambio di virus è pressoché impossibile, man mano che la vaccinazione diminuisce aumenta enormemente il rischio di circolazione della malattia.

È la famosa immunità di gregge che tanti preferiscono, non so per quale motivo, ignorare.

Se aumenteranno le persone che non scrivono il nome andrò solo a feste in luoghi con sufficienti angolini, ma nella vita di tutti i giorni non ci sono angolini in cui essere sicuri di non venire a contatto con malattie molto gravi, anche letali a volte.

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