Arbitrari.

Abbiamo assistito in questi giorni di europei ad una moltitudine di errori arbitrali.

Ad esempio l’annullamento di un gol regolare all’Italia contro la Romania, alla validazione di un gol con fallo sul difensore l’altra sera per Portogallo-Germania che ha consentito ai tedeschi di passare il turno per 3-2. Anche il mancato rigore assegnato alla Spagna contro di noi ha ritardato la nostra eliminazione dagli europei.

Però negli stessi incontri ci sono stati anche altri errori, diciamo che gli errori (salvo rari casi) si ripartiscono equamente sulle due squadre. Questa è la differenza fra arbitri di alto livello ed arbitri un po’ più spartani. Non avendo timori riverenziali nei confronti di nessuna delle due formazioni può permettersi di sbagliare equamente.

Da una parte possiamo dire che l’incremento degli errori è dovuto anche all’evoluzione delle tecniche di gioco ma comunque la maggior parte di questi errori sono sempre esistiti, semplicemente non potevano essere visti e sbattuti in faccia all’opinione pubblica perché non cerano decine di telecamere a riprendere ogni azione da qualunque possibile angolazione.

Ma l’arbitro non è seduto comodo sulla poltrona dei commentatori che a fine incontro gli fanno le pulci per ogni minimo sbaglio, è in campo ed è colui che più di qualunque altro sul terreno di gioco macina chilometri.

La soluzione sarebbe introdurre anche per l’arbitro la possibilità di utilizzare la moviola in campo. Questo però comporterebbe un notevole rallentamento del gioco a tutto danno della spettacolarità e del divertimento. A questo punto si potrebbe anche eliminare l’arbitro in campo come pure i collaboratori, tutto deciso dall’interno della cabina di regia.

Per conto mio preferisco gli arbitri che sbagliano e che una volta ti fanno sudare freddo e l’altra volta ti danno una grossa mano.

Poi in tutta onestà, di cosa scriverebbero i giornali sportiti se alla fine della giornata calcistica tutto fosse assolutamente perfetto?

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