I nostri campioni olimpici non hanno ancora finito di gloriarsi delle loro belle medaglie che iniziano a lamentarsi delle tasse che ci dovranno pagare sopra.
Per quel che mi riguarda se proprio vogliono evitare di pagare possono anche evitare di vincere, però oggi sono magnanimo e voglio proporre una soluzione intermedia.
Anziché tassarli come premi al 50% (così dicono i vincitori olimpionici, non so cosa reciti esattamente la norma) proporrei di tassarli alla stregua di lavoro dipendente (ovviamente del CONI).
Darei anche la possibilità agli atleti di scegliere se intascarli tutti nell’anno della vittoria (pagando tutte le tasse nel medesimo anno con aliquota marginale più alta) oppure suddividerli in quattro rate uguali ed incassarle nell’anno bisestile della vittoria e nei tre anni intercalari successivi abbattendo così anche l’aliquota marginale delle tasse da versare.
Mi pare un buon compromesso, se loro dichiarano di lavorare duro per quattro anni per quel premio perché non considerare il premio stesso proprio come quattro anni di lavoro? Ovviamente anche per altre ricompense analoghe si può agire alla stessa maniera.
Perché in fin dei conti considerare che quegli stipendi (a detta degli atleti) sono pagati con le mie tasse sul mio lavoro e sugli stessi non vengano versate tasse a loro volta le tasse mi pare qualcosa di antipatico.