La concorrenza si avvicina in treno.

Come sapete .italo sta partendo, già si vedono sfrecciare i primi convogli ancora senza passeggeri.

Avendo avuto modo di viaggiare pochi giorni fa con un Freccia Rossa ho pensato, ora che le tariffe sono pubbliche, di fare un rapido confronto.

Poniamo di essere una persona che in treno non ha grandi necessità, prende una normale seconda classe senza accessori perché in fondo il viaggio da Bologna a Milano dura poco più di un’ora (1:05 per Freccia Rossa, 1:16 per ItaloTreno che arriva a Porta Garibaldi anziché in centrale, si può anche scendere a Rogoredo ma è più lontana dal centro ed il costo del biglietto non cambia).

A questo punto apro i due siti di Trenitalia e di Italotreno ed immetto i dati per il mio viaggio, un giorno abbastanza, ma non troppo, lontano a metà settimana, a metà mese (quando presumibilmente le offerte sono tutte attive).

italotreno

E qui accanto ci sono le risposte, il biglietto standard in seconda classe di NTV costa 43 €. Si scende a 32 € con la funzione Economy che non consente il rimborso ed il cambio del viaggio è a pagamento. C’è infine una terza opzione Low Cost da 20 € prendere o lasciare (della serie che non si cambia e non si rimborsa).

Un altro limite non da poco della nuova compagnia è il numero di corse una a metà mattina, una verso sera. E basta.

tibase

Le cose cambiano di poco dal punto di vista tariffario con le vecchie FS, la corsa standard di seconda classe ha un prezzo di 42 €. timiniLa tariffa Mini consente di risparmiare, per il treno preso in considerazione (quello che mi ha portato a Milano l’altro giorno) è infatti di 29 €, ma viaggiando ad orari assurdi si scende fino a soli 9 €.

Ed il vecchio monopolista ha uno o due convogli ogni ora che passano a caricare i passeggeri da Bologna per scaricarli a Milano. Diciamo certamente una maggiore flessibilità.

Ecco dunque il titolo del post, la vicinanza della concorrenza non è tanto da fiato sul collo ma da similitudine di tariffe.

Forse i servizi a bordo saranno molto diversi, ma per il cliente che cerca il solo servizio di trasporto veloce fra le due località la concorrenza non ha portato grossi vantaggi, almeno per ora.

e-commerce in Italia 2012.

Live posting dalla presentazione della ricerca di Casaleggio.

Ore 10.00 Si va a cominciare.
Questo è il settimo anno che viene presentato questo rapporto, il primo per il sottoscritto.

Ore 10.10 Davide Casaleggio: “uno dei pochi settori in crescita a doppia cifra è l’e.commerce.

Punto 1 – internazionalizzazione dell’impresa, chi non parte ora per certe economie di scala poi si fa superare dai concorrenti stranieri.

Punto 2 – integrazione coi social media.

Punto 3 – utilizzo del mobile.

Lo studio prende in considerazione circa 3000 aziende. Quasi 19 mld di € con una crescita del 32% rispetto all’anno scorso. La parte del leone è fatto dal gioco d’azzardo.

Oltre la metà del fatturato e.commerce è gioco d’azzardo ma solo il 4% sono le prime spese, il rimanente 48% sono rigiocati.

Trend: concorrenza fra produttori e distributori, aumento del mobile, integrazione multicanale, social media, pricing dinamico.

[mi sono un po’ perso, era anche scomparsa la rete 3G Vodafone]

Chi investe di più nei social media è insoddisfatto del proprio marketing online.

Nulla, la connessione va e viene ed è inutile proseguire qui, se volete seguitemi su Twitter.

Camera: dal cellulare muto a Twitter.

Correva l’anno 1994, per noi vecchi l’altro giorno, per i giovani magari proprio i 18 anni della loro età.

Era comunque un’altra epoca se consideriamo che a quel tempo sulla poltrona più importante della Camera sedeva una donna dal foulard verde: Irene Pivetti (la sorella dell’attrice, sempre per i più giovani).

Fu in quell’epoca remota che un bel giorno d’autunno la presidente, stanca delle continue distrazioni a cui erano sottoposti gli onorevoli e l’aula tutta, decise di mettere a tacere tutti i telefonini.

Del resto quella era l’alba della telefonia mobile di massa, dubito ci fossero già modelli con la possibilità di mettere il telefono in vibrazione sopprimendo suonerie monotone.

Oggi invece la tecnologia viene usata ampiamente nei luoghi della politica (non sempre nel modo più opportuno.

Resta il fatto che nel giro di una generazione scarsa si è passati dal divieto assoluto di comunicazione con l’esterno all’uso abituale dei nuovi strumenti di comunicazione come fa ad esempio l’On. Andrea Sarubbi (non è parente di Pietro Sarubbi l’attore, glie l’ho già chiesto io) con il suo account su Twitter.

Anche oggi c’è chi dileggia questa scelta, gente che vorrebbe vedere gli onorevoli, visto anche l’onorevole salario che percepiscono, ben concentrati sulla loro attività istituzionale e chi invece apprezza la possibilità di avere in diretta e di prima mano informazioni su quello che accade nei Palazzi fino al famoso tweet di Casini

Siamo tutti qui! Nessuna defezione! http://t.co/IV2Sllcr
@Pierferdinando
PierferdinandoCasini

Insomma, una vera e propria rivoluzione copernicana in meno di 2o anni, voi cosa ne pensate?

Evoluzione dell’e-commerce.

Martedì sarò a Milano per la prima volta all’incontro promosso da Casaleggio (gli anni scorsi non sono mai riuscito ad esserci anche per i motivi esposti sotto).

Quindi per la prima volta riesco ad andare (e tornare) a Milano ad orari umani, ovvero quegli strani orari che permettono di prendere un treno per fare il viaggio sia all’andata che al ritorno con il treno, cosa che non mi succedeva da tempo.

Così a distanza di un anno dallo scorso evento riprovo a fare tutti i passaggi e con mio sommo stupore tutto è filato liscio, benedetta la concorrenza di .italo che sta per partire!

Nello specifico sull’iPad avevo già installato l’App ProntoTreno, ottima per fare la ricerca dei treni (un po’ meno per prenotarli, non mi fa prenotare i regionali per e da Bologna).

Trovato i treni giusti sono andato avanti per la prenotazione però non ricordavo le credenziali di accesso.

Nessun problema, è bastato un tweet

@ come recupero le credenziali di accesso al sito per la prenotazione di un frecciarossa?
@scardovi
Stefano Scardovi

con una rapida riposta

@ ciao, per recuperare la tua psw puoi inserire qui la tua email http://t.co/3sxxbFL3
@LeFrecce
LeFrecce

per avere una mail con le credenziali (ok, la prassi di mandare username e password in chiaro nella medesima mail è sconsiderata ma efficace).

Inserite le credenziali ho proceduto nell’ordine, ho inserito i dati della carta di credito e nella mail è arrivata la conferma della prenotazione che sostituisce anche il biglietto da stampare o da ritirare chissà dove. Altri due click ed i treni erano anche registrati nella mia agenda con orario, carrozza, posto e codice da dare al controllore.

Direi che dall’anno scorso è stato fatto un notevole balzo in avanti, per questa volta complimenti a Trenitalia.

Se qualcuno a Milano è libero martedì 17 dalle 15 alle 18.20 in centro (fra la CCIAA e la stazione centrale) mi faccia sapere che ci incontriamo per due chiacchiere, sull’e.commerce o su altro.

Private Outlet.

Mi piacerebbe mettere insieme qualche commento sul caso Private Outlet dal punto di vista di e.commerciante della prim’ora che fosse una mediazione fra i contrari all’oscuramento del sito e chi ne è tutto sommato favorevole anche perché poi le maglie della censura sono piuttosto lacunose.

Non lo faccio perché mi brucia ancora un caso ancora aperto nei confronti di un altro commerciante online, come alcuni di voi ben sanno, di cui ho parlato anni fa e non vorrei trovarmi, per essermi attenuto pedissequamente ai soli fatti, con una grossa somma da versare.

Dico solo che è giusto tutelare i consumatori impedendo a chi (e qui non mi riferisco al singolo caso Private Outlet da cui non ho mai comprato) non rispetta sostanzialmente le regole (spesso invece si puniscono più le violazioni formali che quelle sostanziali) ma al contempo proteggere anche gli investimenti degli operatori economici che hanno diritto a difendersi presso un tribunale che eventualmente opererà poi la sospensione dell’attività. Qui però sorgerebbe un problema di tempestività, è questo il danno grave, che non esiste nulla di più aleatorio dei tempi della giustizia in Italia.

Nel frattempo serve tutelare chi racconta la propria esperienza, tramite i soli fatti, dando la possibilità a chiunque di farsi un’idea prima di acquistare online. E dare alle aziende la possibilità di replicare tramite i medesimi canali. L’informazione può essere più tempestiva ed efficace di una sentenza del tribunale ed al contempo dare alle aziende la possibilità di correggere il proprio modus operandi in corsa, un po’ come quando scrivevo di consulenza per il commercio elettronico.

Finché le aziende e le autorità non capiranno questo sarà sempre difficile giungere ad un equilibrio e tutti perderanno.