Olivetti presenta il nuovo Olipad 110 da 10” e il nuovo fermacarte da 7”

Accolti al 7° piano degli uffici Telecom di Piazza Affari, l’evento si presenta subito come un incontro informale di discussione, più che una presentazione al pubblico. L’evento è guidato da Riccardo Jelmini e Monica Gallinardi, sempre molto gentili e disponibili a rispondere alle nostre domande (anche a quelle più cattive).

I bloggers
I Bloggerz mentre non vedono l'ora di mettere le mani su Olipad

Dopo qualche slide che ci spiega le ragioni dello sviluppo di un prodotto di questo genere, entriamo nel vivo dell’evento.

Il tablet

Olipad 110
L'Olipad 110, dual core da 10 pollici

Olivetti, con Olipad 110, mira a porsi in quella fascia di mercato ancora poco esplorata dei tablet da 10’ con prezzo inferiore ai 500 euro. Dotato di WiFi e 3G, è studiato quindi per offrire al mercato consumer (non solo business) una connettività il meno limitata possibile.

Il touchscreen è capacitivo, multitouch (dalla prova non ho capito se è a 2 dita oppure è multitouch vero); lo schermo è molto ben definito e luminoso e ha una risoluzione di 1280×800 pixel. L’angolo di visione massimo dichiarato è 85°, ma in effetti non si riesce a trovare un angolo di visione “cattiva” apprezzabile (interviene prima il riflesso delle luci ambientali). Purtroppo non l’ho provato sotto luce naturale e quindi non posso valutare bene la leggibilità in condizioni di utilizzo reali. Monta Honeycomb 3.1 praticamente liscio, con tutte le applicazioni google (market compreso). I materiali utilizzati sembrano buoni, la plastica del dorso è antiscivolo e offre un discreto senso di solidità. Le fotocamere (frontale e dorsale) sono mediocri e poco performanti in condizioni di luminosità scarsa.

Sotto il cofano ha il solito Tegra Dual Cortex A9 da 1GHz (come il Motorola Xoom e il Samsung Galaxy Tab 10.1, ma anche come l’Olipad 100). 1 GB di RAM, 16 GB di storage espandibili fino a 64. La batteria dura, secondo Olivetti, fra le 10 e le 12 ore, capacità aumentata – come spiega Jacona – su richiesta specifica di un cliente, che aveva bisogno di un’autonomia maggiore. Costa 449 euro, ma sui canali di vendita dirò qualcosa più avanti.

Le applicazioni 3D sono fluide. Provo ad installare Inventor Publisher Viewer, applicazione di Autodesk per la visualizzazione di assiemi tridimensionali e di istruzioni per l’assemblaggio di componenti. Molto fluida la rotazione delle parti (che batte in certi casi il mio portatile), cosa che renderebbe il tablet più che adatto a sostituire la manualistica in un reparto di produzione. Peccato che non disponga di certificazioni IP (penetrazione di polveri e di liquidi), per cui le aziende dovranno chiedere ad Olivetti soluzioni personalizzate (che peraltro dicono di essere disposti ad offrire).

Chiedo se il tablet verrà aggiornato ad Ice Cream Sandwich; mi viene risposto che gli aggiornamenti saranno OTA e che il programma per gli aggiornamenti è dettato da Google (ma non viene mai espressa chiaramente la volontà di aggiornamento). Anche quando chiedo se è previsto un qualche accordo con TIM per offrire un piano dati e tablet, il tono della risposta è simile: è TIM ad occuparsi di questo, e se TIM vorrà farlo lo farà per conto suo.

Durante la prova, come in ogni prova che si rispetti, è emerso un baco: Wolly non riusciva a scrivere su Twitter o su Friendfeed senza far crashare il browser. Qualche leggero imbarazzo, una risata (con Opera funzionava tutto) e la promessa di un controllo.

Il mattone

Olipad 7 pollici
L'Olipad da 7 pollici

Il tablet da 7 pollici è un discreto fermacarte. Monta Android 2.2 e un’interfaccia personalizzata. La lentezza del tablet è esasperante, un task killer installato al volo ha rivelato la bellezza di 40 MB di memoria RAM libera. Tutto va inesorabilmente a scatti, dal browser al market. Un benchmark veloce lo pone circa a metà strada fra l’HTC Magic e il Galaxy S, con un punteggio – mi sembra di ricordare – attorno a 750 (Quadrant). Il peso è notevole, quasi mezzo chilo (l’impressione è proprio quella della mattonella) e il display è carente sotto ogni punto di vista: angolo di visione ridottissimo, risoluzione bassa e colori non soddisfacenti. La batteria, da 3000 mAh, è intercambiabile. Costa (se proprio lo volete) 299 euro.

Le altre cose

Durante la presentazione Olivetti ha annunciato anche l’apertura, per il 12 settembre, di uno store su Facebook. Gli altri canali di vendita, ci spiegano, saranno i negozi e lo store online Olivetti. È stata manifestata inoltre la specifica volontà di non vendere attraverso altri canali o negozi online.

Su domanda relativa all’essere comunque arrivati in ritardo con il lancio sul mercato di un dispositivo Tegra 2, Jelmini risponde che non hanno piani per dispositivi Tegra 3 attualmente, e nemmeno di produrre cellulari (offrirebbero troppo poco margine per un prodotto a basso prezzo con la concorrenza dei produttori white label).

Il mercato consumer potrebbe rispondere bene a questo prodotto; vedremo se il futuro darà ragione ad Olivetti.

Vodatweet.

Qualche tempo fa avevo un problema con l’iPad sulla rete 3G. Dopo un riavvio non voleva più navigare malgrado avesse traffico a iosa (a parte che la tariffa è flat con strozzatura oltre una certa soglia e quindi non poteva essere in alcun modo esaurito il traffico disponibile).

Non mi resta che contattare Vodafone e scelgo il canale più pratico e neutrale possibile: twitter.

@ L'iPad mi dice "errore di autenticazione PDP" quando si connette in 3G, come lo risolvo? Nessun problema in wi-fi.
@scardovi
Stefano Scardovi

La risposta è stata tempestiva.

@ Ciao, ti stiamo seguendo. Inviaci un mess. privato (DM) indicando nome, cognome e num. telefonico per verifica e contatto. Tks ^DC
@VodafoneIT
Vodafone it

Dopo un po’ di DM scambiati vengo chiamato al telefono e si svela l’arcano. Oltre ad esserci traffico disponibile è indispensabile che ci sia anche credito disponibile. Annotatevelo perché pare un po’ assurdo e ancora più assurdo è che il problema sorga non quando il credito va a zero ma dopo un riavvio.

Fatto sta che il gentile operatore (Marco), dopo avermi indicato quanto sopra, mi consente di ripartire al volo con una ricarica da 2 euro.

Ecco, secondo me questa è stata un’assistenza clienti che merita un ottimo voto, non quella di un altro operatore telefonico che ultimamente sta calando abbastanza nel livello di assistenza ai clienti.

La SPECTRE in Italia.

Questa notte ho sognato un film.

Preambolo: un gruppo di terroristi con fini di estorsione piazzano diverse bombe a Milano per poter ottenere tanti, tanti soldi.

Sigla

Svolgimento: le due ore di film passano con l’inquadratura fissa in tempo reale sul solerte funzionario che cerca di far funzionare il sistema di home banking delle poste. Quando finalmente riesce ad impostare il pagamento l’ultimatum ormai è scaduto, le bombe esplodono e fanno decine di migliaia di morti.

Sigla finale

(forse è per questo che nessun film del genere viene ambientato in Italia, ci mancano i fondamentali)

Ma quanto mi costi?

Il titolo qui sopra rappresenta le parole chiave di una pubblicità sulla teleselezione (roba d’epoca) quando chiamare in un distretto telefonico diverso non costava un rene ma poco meno.

Ora se per chiamare dall’Italia all’Italia questo costo si è notevolmente ridotto se non addirittura annullato grazie alle tariffe flat dall’estero le tariffe sono ancora tutt’altro che abbordabili, soprattutto con le nostre SIM in roaming. Per non parlare del costo del traffico dati, salvo poche eccezioni.

Così quanto TUI.it ha chiesto, come sponsor del RomagnaCamp, un’idea per attirare più visibilità sul fronte social la mia risposta è stata immediatamente questa:

Fornire in uso uno smartphone (e/o SIM con dati inclusi) per twittare di voi e con voi durante la vacanza? #regalaunidea @
@scardovi
Stefano Scardovi

Purtroppo il limite dei 140 caratteri non mi ha consentito di esprimere al meglio il discorso e così lo amplio e motivo in questo post.

Il servizio aggiuntivo da dare al cliente, ovviamente non a tutti per motivi di costo e di opportunità, consisterebbe in uno smartphone, sempre che il ricevente non ne abbia già uno, ed una SIM “ottimizzata” per la destinazione in modo da avere traffico dati incluso a carico dell’operatore turistico e traffico voce nazionale ma soprattutto verso l’Italia a carico del cliente ma a tariffe non sproporzionate.

Questo consentirebbe molti vantaggi:

  1. Il cliente potrebbe usare i proprio account sui social network per parlare in tempo reale della sua vacanza che è sempre meglio di un resoconto successivo, con un adeguato hashtag l’agenzia potrebbe raggruppare sulla propria pagina tutte le esperienze dal vivo magari aggiungendo anche qualche ulteriore dettaglio sul programma del viaggio.
  2. Il cliente potrebbe facilmente comunicare con l’agente di viaggio a mezzo mail/twitter/IM riguardo a situazioni particolari o difficoltà, perché succedono anche gli imprevisti e prima si riesce a risolverli e più facilmente si salva la vacanza e l’esperienza (e l’opinione) del cliente.
  3. Il cliente comunque potrebbe telefonare a parenti e conoscenti senza svenarsi. Anche questo fa parte del complesso dell’offerta in un mercato dove la competizione fatica a trovare sbocchi diversi dal solo aspetto economico.

Ovvio che questa è solo la mia idea che in un primo momento potrebbe essere anche non troppo dispendiosa e che chiunque ha tempo una settimana per suggerire la propria.

E vinca il migliore!

La difesa che viene da lontano.

In tutta onesta trovo che l’idea di Samsung di usare uno spezzone di [amazon_link id=”B0041KW120″ target=”_blank” container=”” container_class=”” ]2001 Odissea nello Spazio[/amazon_link], film del 1969, per difendersi dalle accuse di plagio da parte di Apple pare del tutto ragionevole.

Serve a dimostrare che l’idea di tablet con quel form-factor non è originale Apple.

Meno male dunque che Stanley Kubrick è morto, altrimenti chiedeva i diritti a tutte e due.