Lettera aperta ad un operatore telefonico.

Buongiorno,

pur essendo la nostra azienda iscritta al Registro Pubblico delle Opposizioni da alcuni mesi (dunque oltre i 15 giorni minimi previsti) e pur essendo la Vostra azienda aderente al medesimo Registro continuiamo a ricevere chiamate non sollecitate a nome Vostro per la proposta di prodotti e/o servizi.

Vi invitiamo pertanto a provvedere affinché i Vostri operatori ed i Vostri rivenditori rispettino completamente la normativa che avete sottoscritto al fine di tutelare la Vostra onestà e professionalità.

Fra l’altro spesso accade che queste telefonate abbiano una qualità assai scadente dell’audio che per un operatore telefonico è un’ulteriore pessima pubblicità.

Infine, sempre in violazione al Registro delle Opposizioni, il numero chiamante era mascherato (comunque da come il display del telefono ha visualizzato la chiamata appariva originata all’estero).

Ecco, tutto questo per chiedervi di scegliere con più cura i collaboratori e di sottometterli agli stessi vincoli Vostri, per tutelare il Vostro buon nome ed i Vostri clienti, coloro che Vi danno il pane quotidiano.

Vedremo se almeno a questa mail ricevo risposta, perché io sto iniziando a non sopportare più tanta gente che chiama per offrire le più svariate forniture (computer in prova gratuita per 15 giorni o fornitura di caffè poco importa) o per chiedere contributi come l’anno scorso (mai dati) ed il Registro Pubblico delle Opposizioni a questo dovrebbe servire.

Ma se non serve neppure a questo allora tanto valeva non crearlo neppure.

Rimprovera alunno, famiglia chiede danni – Cronaca – ANSA.it

(ANSA) – PALERMO, 30 MAG – Ha rimproverato un alunno che aveva falsificato la firma dei genitori sotto una nota presa a scuola e si e’ ritrovata una denuncia per abuso dei mezzi di correzione, reato per cui ora e’ indagata, e una richiesta di risarcimento del danno di 34mila euro per le presunte ‘sofferenze psichiche’ riportate dal bambino. E’ accaduto a una maestra elementare di Palermo colpevole di avere fatto notare al ragazzino che falsificare una firma e’ sbagliato.

via Rimprovera alunno, famiglia chiede danni – Cronaca – ANSA.it.

Senza parole.

C’era un Evolta.

No, non si tratta di una favola d’altri tempi con principi e cavalieri… Però un eroe l’abbiamo anche questa volta, si tratta di Mr. Evolta e dell’omonima linea di batterie della Panasonic.

Evolta01Per il lancio di questo nuovo prodotto la casa madre ha realizzato un gioco on-line di citybuilding un po’ come tanti che già facciamo su Facebook (o anche da molto prima, ricordo ancora le prime partire per costruire una città quando ero alle superiori).

Evolta04Lo scopo essenziale di questo gioco non è, come in molti altri casi, diventare ricco attingendo dalle attività economiche realizzate o raccogliendo ortaggi. Siamo invitati ad aiutare il robottino Mr. Evolta, che nel mondo reale è stato insignito anche di un Guinness World Record per aver scalato il Grand Canyon con la sola forza delle sue batterie, nella realizzazione di una città verde in cui vivere nel pieno rispetto della natura, lo stesso spirito che muove le batterie Evolta, sia alcaline (con un’autonomia da record) che ricaricabili (che possono essere riutilizzate fino a 1600 volte).

Perché dunque lasciare i giochi che già si stanno facendo ed iniziare subito una partita ad Evolta City? Semplice, perché qui si vincono anche premi veri. Per i primi 500 iscritti c’è la possibilità di ottenere una fornitura per 5 anni di batterie Evolta e per i migliori giocatori sono previste bici elettriche ed altri premi green.

Che aspetti dunque a lanciarti subito nella costruzione della più bella città verde di tutti i tempi? Potrebbero venirne anche valide idee da presentare ai nostri amministratori locali anche per i luoghi dove viviamo abitualmente.

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Lettera degli editori per la scuola.

La lettera scritta da alcuni editori a favore della scuola pubblica (con specificazione successiva di statale) parte con le migliori intenzioni racchiuse in una antiquata burocrazia a partire dall’URL (http://www.laterza.it/ns-lettera.asp).

Non ho affatto apprezzato il passaggio in cui viene detto che la scuola non statale è parziale quando poche righe sopra hanno comunque detto che è pubblica nel momento stesso in cui sia paritaria.

C’è però un punto su cui non posso che essere d’accordo battendomi già da tempo nella stessa direzione:

Dobbiamo tutti fare qualcosa per la scuola di tutti. Non dobbiamo lasciarla sola a chiedere attenzione. Se è vero – come sentiamo continuamente ripetere – che nella scuola si costruisce il futuro dei nostri figli e, quindi, del nostro Paese, nessuno può guardare alla questione «dall’esterno». Chi ricopre cariche istituzionali e politiche deve avvertire la forza dell’opinione pubblica. Chi ha più responsabilità e potere nella società, nell’economia e nella cultura deve essere il primo a impegnarsi.

La conclusione è sempre la stessa, finché si andrà alla contrapposizione (scuola pubblica statale vs. scuola pubblica paritaria ad esempio) non si potrà mai fare nulla di utile, è necessario invece collaborare tutti affinché la nave del futuro del nostro Paese possa giungere in porto e l’unica rotta possibile passa da un sistema scolastico di qualità in grado di formare cittadini.

Una parola però voglio rivolgere anche agli editori. Fate libri di qualità, libri veritieri e libri che appassionino. Libri che educhino. Fate libri che possano essere usati a lungo, che possano essere passati fra fratelli o acquistati nei mercatini dell’usato. Fate libri versatili, in formato e-book aperto per tutti i testi scolastici affinché tutti possano usare i vostri libri, perché la scuola è per tutti.

Certo che quello che propongo ha un costo elevato ed un margine di guadagno ridotto. Ma siate anche voi lungimiranti come volete che gli altri siano. Sappiate che uno studente appassionato acquisterà tanti altri vostri libri e smuoverà il volano della cultura che in Italia, culla della cultura, sembra essersi ormai arrestato.

Chiedete biblioteche scolastiche aggiornate? Fatelo! Fate la vostra parte come noi, cittadini nella e per la scuola facciamo.