Forse non tutti sanno che gli scariolanti erano quegli operai che costruivano, all’incirca un secolo fa, gli argini dei fiumi con le loro carriole come attrezzatura principale.
Era un lavoro massacrante, sempre avanti e indietro a portare terra. L’unico conforto era ogni tanto potersi fermare 5 minuti per scambiare 2 parole col collega prima ti tornare a guardare la traccia da seguire come una formica.
Si lavorava dall’alba al tramonto. Finché un caporale un bel giorno disse alla sua squadra: “Dai, oggi portiamo 50 carriole a testa e poi facciamo festa!” Quasi tutti esultarono, in pochi cambiarono squadra scegliendo di continuare a lavorare fino al tramonto. Gli operai ovviamente presero un ritmo molto superiore per poter terminare prima ed in effetti 50 carriole dopo, a metà pomeriggio, andarono tutti a casa deridendo i pochi rimasti al vecchio sistema.
L’indomani le carriole da portare erano diventate 60 ed in breve si arrivò a 100. Quegli operai dovevano lavorare il doppio nello stesso tempo per lo stesso stipendio perché erano pagati a giornata mentre il caporale veniva pagato in base alle carriole portate.
Saltando 100 anni a piedi pari arriviamo ad oggi in cui un ricco imprenditore (che quindi guadagna sulla produttività del gruppo delle sue aziende Virgin) annuncia di voler continuare a pagare i dipendenti a giornata senza limiti di orario ma con il vincolo della produttività.
Conoscendo la storia io non sarei così esultante.