Google Chrome: seconde impressioni.

The big hype ...Image by Doblonaut via Flickr

Torno sull’argomento Google Chrome dopo un po’ di utilizzo.

Confermo le impressioni estremamente positive sulla rapidità di rendering delle pagine.

Dal mio punto di vista Chrome non è nato per fare il browser nel senso stretto del termine, non parte per fare le crociate contro IE o FF.

Perché in questo senso, seppure in versione beta, la mancanza di gestione dei feed RSS o dei plugin come FireFox sarebbe una limitazione assurda.

Al contrario la sua velocità focalizzata nella presentazione di pagine HTML statiche e dinamiche lo rende un perfetto supporto per le applicazioni web. Prime fra tutte quelle di Google Docs.

Ma ovviamente non esiste solo Google Docs, ad esempio io l’ho già adottato come applicativo del BackOffice. Ci sono acluni difettucci che vorrei sistemare, forse già si può e dovrei solo dare un’occhiata. Il primo è che creando il link all’applicazione web Chrome diventa sono ed esclusivamente la cornice, dunque scompaiono i pulsanti avanti ed indietro che invece spesso mi farebbero comodo, rimangono con il pulsante destro ma non è la stessa cosa. L’altro problema non letale ma sicuramente scomodo è nel download dei documenti generati. Preferirei che li aprisse in automatico senza salvarli ma non ho trovato l’opzione. Prima scarica e salva, poi ci si deve cliccare sopra nella barra in basso per aprirlo.

Probabilmente diventerà anche il browser predefinito per l’inserimento degli ordini telefonici (e magari pure per l’home banking) proprio per la sua velocità di risposta. Tutte attività che non sono né social né orientate alla navigazione. Il lavoro nasce, si svolge e muore all’interno di un solo sito, una sola interfaccia grafica e poche pagine in tutto che accettano l’input e restituiscono l’output elaborato dal server.

È il primo passaggio per il ritorno a terminali stupidi, di basso prezzo e volendo di molteplici forme e dimensioni che al posto di elaborare e memorizzare in locale lo facciano in remoto da qualche parte di un pianeta sempre connesso.

La strada verso il grande fratello che conosce e diventa padrone di tutto e di tutti, compreso il refuso nella EULA, è aperta. E molto veloce.

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