Potrei raccontare tutto il RomagnaCamp 2011 con questo tweet:
Ma non posso scrivere un post con un solo tweet e così approfondisco un po’ i concetti. Partendo dal post-camp.
Domenica ho lasciato sedimentare l’enorme mole di informazioni assimilate durante l’evento del sabato ed il preambolo del venerdì sera. Perché veramente la qualità e quantità di informazioni ricevuta era straordinaria, frutto non solo di grande competenza dei presenti (oratori o meno) ma anche di tanta volontà di condivisione.
Quindi torniamo a sabato, il giorno centrale del RomagnaCamp.
Gli speech, che come formato preferisco agli ignite (comunque interessanti), erano di alto livello, decisamente utili anche sul piano professionale oltre che sociale.
Io, come tantissimi altri, siamo rimasti incollati alle sedie malgrado il caldo afoso all’intero e alla stupenda giornata assolata in riva al mare all’esterno.
Ci sono state presentazioni che mi hanno affascinato, come quella di Alessandra, molto interessante anche quella di Lorenzo nella mattina. Alcune mi hanno lasciato con un sorriso ma senza grossi “scossoni” come quella di Rudy (no, non cambierò religione e comunque facile diventare ricchi con una margherita e senza pagare i fornitori).
Le più utili sul lavoro sono state certamente quelle di Piero e di Nicola. Quella con cui sono stato più in disaccordo è stata certamente quella di Gino, poi ampiamente chiarita.
Fra gli ignite ovviamente la mia preferenza è andata a Gluca.
Non me ne vogliano gli altri, questo è quanto emerso appunto dopo un giorno di decantazione extra-rete.
Spero che tutti abbiate apprezzato la mia compagnia, io certamente ho apprezzato la vostra e mi sono un po’ più lanciato nelle chiacchiere a differenza di altre occasioni.
Insomma, difficile descrivere bene come è stato il RomagnaCamp, diciamo che io ci sono stato veramente molto bene. E questo in fondo è quello che conta.
Grazie ancora a tutti, in particolare ad Alessandra per l’organizzazione e per lo speech ed a Stefigno per la foto.